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Penso a tutti i venditori di fumo
che ho incontrato nel corso degli anni.

Persone che sulla mia inclinazione al sogno
hanno costruito castelli di speranza
Dati in pasto poi alla delusione,
Che di quelle promesse d’oro,
illusioni zecchine,
se ne sarebbero realizzate solo grottesche distorsioni
nulle, o quasi nulle.

Giorni fa ho avuto una discussione accesa,
un confronto nel privato, un argomento dalla terapista:

Do energia solo ai progetti altrui,
predico la mia realizzazione e poi
non me ne assumo le responsabilità.

Adotto i sogni di terzi lasciandomi caricare
come si carica un proiettile in una pistola.

Quando lavoro ad un sogno che non è mio 
l’imbarazzo è minimo,
non rischio di scoprire di non essere capace.

La terapeuta dice però che sto centrando me stesso
nella mia vita,
che per questo sto iniziando a scalciare
contro tutto quello che di superfluo ho attorno,
e mi distrae, e toglie energie.

Non da ora (sarei banale)
ma da mesi e mesi a questa parte,
sfumatura dopo sfumatura,
metto a fuoco me stesso
e tutto quello che non mi dedico.

fortunatamente, 
l’insoddisfazione e la rabbia che provo
mi spingono da molto ad andare 
oltre.

Se sono stato proiettile
ora voglio imparare
ad essere pistola.





your arsenyco.

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