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Era il '96 quando Giorgio Gaber diceva questo della democrazia:
(trovi anche il link a fine mail)


     “Intendiamoci,
     la democrazia non è nemica della qualità,
     è la qualità che è nemica della democrazia.

     Mettiamo come paradosso che un politico sia un uomo di qualità.
     Mettiamo anche che si voglia mantenersi a livelli alti..
     Quanti lo potranno apprezzare?
     Pochi,
     pochi ma buoni.
     No, in democrazia ci vogliono i numeri,
     e che numeri..

     Bisogna allargare il consenso,
     scendere alla portata di tutti.
     Bisogna adeguarsi.
     E un’adeguatina oggi, un’adeguatina domani...
     e l’uomo di qualità a poco a poco ci prende gusto...
     e “tac”, un’altra abbassatina...
     poi ce n’è un altro che si abbassa di più, e allora anche lui...
     “tac”... “tac”... ogni giorno si abbassa di cinque centimetri…
     E così,

     quando saremo tutti scemi allo stesso modo,
     la democrazia sarà perfetta.”


 
 
In questi giorni in cui penso e ripenso ai social,
a come influiscono sulle masse e alla mia presenza su di essi,
questo discorso di Gaber sulla democrazia mi sembra il più coerente, preciso e lucido che possa proporti per farti capire il mio punto di vista a riguardo.

il social è democratico! 

...Se è vero che ho apprezzato la nascita di fenomeni che rappresentassero il vero, nudo, crudo, ignorante e superficiale checchessia, 
Da mesi sono in overdose di banalità,

il reale non è solo fatto di stupidaggini,
e l'uomo ha anche aspetti nobili da raccontare,
grandi imprese a cui dedicarsi.
 

Content creator e personaggi pubblici diventano virali per l'ignoranza e la superficialità di cui sono fatti,
altri invece grottescamente scendono a compromessi con il pubblico tirando fuori risultati imbarazzanti,
cringe.

L'informazione non riesce più ad essere obiettiva,
il giornalismo è becero,
l'arte superficiale,
il business scam.
(per non aprire il capitolo influencer, blogger etc.)


ma che esempio stiamo dando?
tutti possono fare tutto senza sapere nulla.


Quanto bisogna essere compromessi
per emergere ed avere il largo consenso che occorre in piattaforma?

in politica come sui social,
i pochi ma buoni non possono essere compresi
da una massa specializzata in nulla.


È il momento ricostruire il social,
sensibilizzare, educare e diffondere cultura.


Paolo Crepet, 
Alessandro Barbero,
Umberto Galimberti,
Geopop,
Francesco Oggiano,

(sono solo i primi che mi balzano in mente)




chiedo un social che non sia solo
Fenomeni da Baraccone.







la maggior parte delle persone a cui scrivo
per pigrizia o disinteresse,
neanche arriva a leggere fin qui.


..ma tu,
tu che ora stai leggendo queste parole,
ricorda che non sei senza responsabilità
in questa piazza virtuale frequentata dal mondo.




Interessandoti,
supportando e diffondendo,
(se sei d'accordo con me)
puoi cambiare le cose.





your arsenyco.

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