Vai ai contenuti
PAGINA.36 PAGINA.36

PAGINA.36

Da quando ho cominciato la terapia il focus dei miei pensieri si è riversato tutto sul riconoscersi.

Pensandoci,
riconoscersi ed accettarsi era al centro della traccia che scrissi per gli esami di stato.

La mia prof di italiano aveva quell'aria di ipocrisia che mai mi è andata a genio, 
e per questo forse neanch'io le stavo simpatico.

Quel giorno, quello scritto,
mi fece guadagnare voti superiori a tutte quelle che erano le persone preferite da quel docente.

La commissione esterna mise nelle mie mani la grande idea
di credere in me stesso e nel mio giudizio
più dei voti che potevano attribuirmi
altri.

Ma io sono sbadato,
e di queste intime vittorie
ne ho ricordo solo quando vado a fondo con i pensieri.





Molte delle foto realizzate in questo periodo toccano questi temi.



Se il cielo in una stanza
è un infinito che sogna ed aspetta di uscire,

la stanza nel cielo
è la storia di chi ha paura dell'infinito
e si rinchiude.


Non c'è modo per scappare da se stessi,

e non ci si può rinchiudere
nella speranza di non conoscere e
nella paura dell'affrontare.



Da settimane una leggera pioggia di coraggio bagna la mia persona,
sono all'aperto e respiro,

sono Felice.








Sono più cielo
che stanza.





your arsenyco.

Lascia un commento

Nota che i commenti devono essere approvati prima della pubblicazione

Back to top