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Un velo di stanchezza grigio piombo
mi si poggia sulle iridi,
socchiudendomi le palpebre.

Nella vista che mi rimane
distinguo i miei idoli
ma dei miei confini
solo linee sfocate.

Dal desiderio d’essere unico
precipito in imitazioni
che chiudono a chiave in una stanza
il dovere d’esser se stessi.

Eppure son qui,
ma se non esisto per voi
sembro non esistere per nessuno.

Queste viscere scure
fanno di me quel che le spine 
hanno fatto delle rose.





your arsenyco.

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